BIANCO SILENZIO
Dopo un anno riscoprire di essere ancora presente
dietro ad una finestra appannata, alienante la natura morente,
mentre fiocchi ovattati coprono le menzogne autunnali
e l’encefalo sordo si prepara a solcare celati canali
Una tastiera impolverata, sospira a fatica, deglutendo
i rintocchi del tempo, sempre più avaro e fuggente
Effimere domande vano a scindere sogno e realtà
denudando le affusolate dita, delle loro capacità
Un anno, invenzione dello sbadiglio dell’eternità
si regge, senile, al tronco dell’immortalità
tra fotografie eccessive e la solita tediosa superficialità
uno specchio ingannevole di quest’umanità
Tra parole sprecate, dissipate e torturate
stride il foglio immacolato, tace l’albero sprecato
Affidare alla carta, stampare, sospirare e buttare
tra un’impressione e l’altra, nel perpetuo rimuginare
Sprechi di parole, come fosse neve incurante
apparenza narcisistica, assurdo viaggio deviante
Palindromi come boomerang punteggiati di spine roventi
Fogli taciturni, mascherati da letali serpenti
Neve immacolata coltre, al calar della sera,
copri questa retorica snervante, questa pagina sincera
Premia il mio silenzio con il tuo bianco alloro,
strappa penne nulle e gratifica coloro
che esaltano il tacere proverbiale, tingendosi di color…oro
Ivan Senoner
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